venerdì 11 luglio 2008

la brezza del mattino



Giornata tranquillissima. Sveglia alle ore 6.10, prevista partenza per escursione a Gramvousa ore 7.10.
Calcondo un buon quarto d'ora per percorrere i gradini infiniti che separano la mia suite dalla reception, mi getto sotto la doccia, infilo al volo la mia divisa e mi lancio dalle scale. Le occhiaie mi donano, sembrano occhiali da sole all'ultimo grido. gia'...l'ultimo grido.
Ogni mattina mi attraversa un pensierino negativo: " bella. adesso scivolo leggiadro su questi cazzo di gradini (RALLENTY e FRAME STOP) e una bella distorsione alla caviglia pone fine a questa sofferenza sgobistica neo colonialista".
Con la divisa indossata, che gia' odora di carogna dopo 4 rampe di scale, mi sento un vero suddito al servizio dei miei odiati compatrioti ITAGLIANI!
Ora vi racconto quel che mi e' successo stamattina.
Il pulman deve arrivare alle 7.10, ho in mano una lista di 35 persone, pecorelle smarrite che al ritmo del gnamme-gnamme alle 7.02 sono ancora in sala colazione ad ingozzarsi di delizie.
Appena mi vedono iniziano a sbraitarmi contro le loro sofferenze mattutine.
I problemi sono gravissimi e come da bravo tummilicheri: ne prendo atto!

- "mancano le brioches per mmio figlio"
- "COLUMBUSS!!" grida una signora per bene "come mai c'e' solo la roba dolce"
io "Signora, questa e' una colazione anticipata, che ho avuto premura di prenotarle al momento della prenotazione alla gita"
E lei cosa fa...

mi sbuffa in faccia, la troia, soffiandomi contro una brezza di calcutta da stendere un puglie pesi massimi. Incasso, cosi' il primo pugno in pancia di una giornata in cui non mi sarei nemmeno voluto svegliare!
Ore 7.04 devo intervenire prontamente.
Faccio un giro rapace tra i tavoli e avviso che il pulman arrivera' a momenti.
Penso: e' ora di finirla di ammazzarsi di schifezze, gentili signori.
Il BUS arriva in anticipo.
Corro verso l'autista che scorrazza sti imbecilli e inizio a contare queste pecore multicolori vestiti come pagliacci nel giorno di riposo.
ore 7.06 NE MANCANO SEI. Un intero gruppo di romani.
Scatta il panico beta.bloccante.
Il mio collega grassamente problem solver dorme della grossa e se lo chiamassi mi risponderebbe "chissefutt, peddono i soldi shti stronz in sta' isola di mmedda".
Chiamo in camera dei signori, e rifaccio il numero 6 volte perche' le mie mani tremano come dildos cinesi comprati al discount CREPALAND.
Mi risponde una ragazza a monosillabi. " Sono tommaso, assistente XXXX,non ha sentito la sveglia e il bus e' in partenza tra 5 minuti. Dice Si, Si.
E in 10 minuti 6 zombies deambulano dalle scale a caccia della mia testa, si avvicinano e hanno pure il coraggio di avanzare scortesi richeste. Parlano fra loro, li sento e il bello e' che pensano che io non capisca il loro codice animale. Volano improperi: "PEZZODIMMERDA manco er caffe' mhai fatto bee'" "me faj fuma' naa'sigaretta" "Eh Dajeeee ri mortaccii".
Partono con 15 minuti di ritardo.
Mi rimetto in marcia per tornare a dormire fino alle 8.30. Nella mia tasca sinistra ruggisce il cellulare. Nel mio orecchio destro strilla una voce acidula di donna.
La colpa e' tua!!!! Non puoi pensare di gestire in questo modo una partenza, e' una cosa indecente e non professionale. (SONO LE 7 del MATTINO)
L'istinto e' quello di urlare con tutta l'aria che mi rimane nei polmoni.

Come la romana ritardataria, rispondo anche io a monosillabi e nella mia mente e il cerco si chiude meravigliosamente.
Penso...
"Finalmente qualcosa che quadra", e come fossi allo specchio, accenno un buffo sorriso.

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