lunedì 21 luglio 2008

Trauma post aereoportuale

Mi ritrovo nella hall del mio albergo, e' notte inoltrata.
Il binomio domenica-lunedi' svanisce con il transito dei baristi e dei ragazzini ubriachi marci che salgano le scale vimitando il lezzo della loro vacanzina salubre.
A Kato Gouves, nella bacheca del nostro ufficio, accanto al mio nome (che mai piu' dalla 5 liceo fu scritto per esteso TOMMASO) nella casella di domenica e lunedi ci sono 3 lettere molto pesanti APT.
Si tratta di essere reperibile 24su24 per i trasferimenti aereoportuali, dallo sbarco dei suini della valbrembana, ai catanesi truci. Questi ultimi, e non per motivi raziali, molto molto molto meno posati dei primi.
Ci sono 2 categorie di Catanias che ho messo sociologicamente a fuoco.

I SIGNORI DENUNCIA
Lui veste un fresco di lino candido come le nevi dell etna, lei un vestito a fiori che prova malamente a nascondere le vene varicose. La signora ha uno sguardo bieco dal suo largo cappello stile Regina madre.
Il maritino suole sempre congedarsi dalla mia figura, oltrepassando a grandi falcate la frontiera del leinonsachisonoio per gettersi nella pagliacciata della finta telefonata ai suoi avvocati.
Questi buffi teatrini avvengono per i motivi piu' futili come:
- esigenza imminente di un doppio rifornimento al minibar della camera
- orario hitleriano di rifacimento camera
- cuscini ne troppo alti ne troppo bassi (diciamo medii per capirci)
Il signore con fare da AlCaPPOne, sbraita il mio nome al cellulare.
Mi avvicino e gli sussurro "signore, si e' ricordato di fare lo 0030 per chiamare in italia"
Sbianca e se ne va sbraitando di avere contatti legali anche in grecia.

LA Famigghia DAMMALE
Lui ha passato i 30. Veste una cannottiera tarocca armani e quelle scarpe di gomma piuma da Clown di portofino. Nella hall, non si cura di alcun veto e fuma a nastro malboro red, incastrandole tra pollice e medio e nascondendole nella mano destra.
Lei, ha le labbra a canotto di un rosa che ti prende la viste. Veste come una peripatetica della paulesse, facendo ondeggiare la sua fertile quarta misura. Mastica big bubble emanando un fetorino che farebbe rigettare Gargamella e per il nervoso si tortura i lobi delle orecchie, sopraffati dal peso di grani orecchini d'oro (stileZingaraCheTiFaleCarte")
Quasi sempre, ostentatano figliolanza chiassosa al seguito ma non se ne curano piu' di tanto. Ricordano a tutto l'albergo che sono genitori, pronunciano il nome dei figli URLANDOLO 329 volte al giorno.

Si congedano da me dicendo "Eh speru pette' che domani il noshtru probblema sia tutto sistematu, eh!"
Quasi ogni parola che pronunciano finisce per U.
TuM

Tu: rafforzando l'identita' del lettore catanese,
alla calvino suvvia..


Mi abbraccio

includendovi


Ps. torno da nikita che mi offre dei pasticcini che ha preparato sua madre, la delizia per i buzzichi

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